Il XV secolo vide l’Egitto immerso in un vortice di cambiamenti e conflitti, segnato dalla lotta per il dominio tra i Mamelucchi, la dinastia militare che governava l’Egitto dal XIII secolo, e gli Ottomani, una potenza emergente proveniente dall’Anatolia. In questo scenario caotico, un episodio particolarmente cruento si verificò nel 1496: il Massacro di Cairo. Un evento che, pur essendo spesso relegato in secondo piano nelle narrazioni storiche, offre uno spaccato drammatico sulla complessità politica e sociale dell’epoca.
Cause Sottostanti:
Il Massacro di Cairo fu l’epilogo di una serie di eventi che minarono la stabilità del sultanato mamelucco. Gli Ottomani, guidati dal sultano Bayezid II, avevano già conquistato molte parti dell’Impero Bizantino e aspiravano a espandere i loro domini verso sud. La crescente potenza ottomana mise in apprensione i Mamelucchi, che temevano di perdere il controllo delle proprie terre.
Oltre alla minaccia esterna, l’Egitto era anche afflitto da tensioni interne. Le diverse fazioni mamelucche si contendevano il potere, generando instabilità e sospetti reciproci. In questo contesto, gli stranieri europei, in particolare i mercanti veneziani e genovesi, giocarono un ruolo non indifferente, alimentando le divisioni tra i Mamelucchi per ottenere privilegi commerciali.
Il Massacro: Un Atto di Violenza Indiscriminata:
Nell’autunno del 1496, gli Ottomani avanzarono verso l’Egitto. La notizia dell’arrivo delle truppe ottomane provocò il panico tra i Mamelucchi e la popolazione civile. In un clima di crescente paranoia, si diffuse la voce che gli Ottomani avessero intenzione di massacrare tutti i musulmani non sunniti, alimentando una spirale di paura e violenza.
Il 19 ottobre del 1496, scoppiò una rivolta a Cairo. La folla inferocita, guidata da alcuni comandanti mamelucchi ambiziosi, si scagliò contro i quartieri abitati da cristiani e musulmani non sunniti, perpetrando atti di crudeltà indicibili. Il Massacro durò per giorni, lasciando un bilancio di migliaia di vittime innocenti.
Tipologia | Numero Vittime |
---|---|
Cristiani | 10.000 - 20.000 |
Musulmani non sunniti | 5.000 - 10.000 |
Conseguenze del Massacro:
Il Massacro di Cairo ebbe conseguenze devastanti per l’Egitto. L’evento provocò una frattura profonda nella società egiziana, alimentando la paura e il sospetto tra le diverse comunità religiose e etniche.
Dal punto di vista politico, il massacro indebolì ulteriormente i Mamelucchi. La loro immagine venne gravemente danneggiata a livello internazionale, mentre gli Ottomani ne approfittarono per intensificare la pressione militare sull’Egitto. Nel 1517, gli Ottomani sotto il comando del sultano Selim I conquistarono finalmente l’Egitto, ponendo fine al dominio mamelucco.
Conclusioni:
Il Massacro di Cairo del 1496 fu un episodio tragico e cruento che riflette la complessità dell’Egitto nel XV secolo. Un periodo segnato da lotte intestine, tensioni religiose e l’ascesa di una nuova potenza regionale: gli Ottomani.
L’evento, pur spesso trascurato dalle narrazioni storiche, offre un importante spaccato sul clima di paura e sospetto che permeava la società egiziana di quel tempo, anticipando il declino del sultanato mamelucco.
Oggi, le rovine di Cairo ancora conservano tracce del passato, ricordandoci l’importanza di studiare la storia per comprenderne le dinamiche complesse e le conseguenze spesso imprevedibili dei conflitti.